[…] Riassumendo, io lavoro senza teorie. Ho soltanto coscienza delle forme che adopero: vado avanti, spinto da un'idea che conosco veramente solo a mano a mano che si sviluppa, mentre il quadro procede. Come diceva Chardin: «Gliene metto ancora [o gliene tolgo, perché io ne raschio molto] finché non sta bene». […]
Henri Matisse
La mia formazione artistica ha segnato indelebilmente il mio linguaggio espressivo. Esso coniuga infatti una spiccata sensibilità cromatica con una naturale attitudine alla visione plastica delle strutture. Sono proprio le tecniche degli smalti a fuoco e della fusione a cera persa che mi permettono singolari sovrapposizioni fatte di elementi dai vividi colori a contrasto e di materia preziosa modellata in forme di morbidi vuoti e pieni.
I miei gioielli, pensati per accompagnare il corpo senza mai vincolarlo, possiedono la sostanza di primordiali strutture biologiche o di architetture gaudiane
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